L’Agorà antica di Atene era il centro della vita pubblica. La grande piazza aperta attraeva gli Ateniesi per vari motivi: commercio, elezioni, consultazioni, processi, ma anche rappresentazioni teatrali, cerimonie, esercitazioni militari o gare atletiche: tutto ciò poteva avere luogo nell’Agorà. Edifici amministrativi, giudiziari e commerciali (stoai), altari, templi e santuari, fontane, l’odeion, la biblioteca, il Bema (Tribuna), monumenti ed ex voto di donatori, luoghi per le passeggiate e per le discussioni filosofiche fiancheggiavano il Dromos, l’antica strada che portava dal Dipylon all’Acropoli e che veniva percorsa dalla grandiosa processione Panatenaica.
Domina il Kolonos Agoraios (la collina dell’Agorà) il Tempio di Efesto, protettore dei fabbri, e di Atena Ergane, protettrice dei ceramisti, l’edificio di culto meglio conservato del V secolo a.C.
Ai piedi della collina sono stati scoperti gli edifici pubblici che ospitavano le istituzioni della Democrazia Ateniese (il Bouleuterion, dove si preparavano i disegni di legge, la Tholos, sede del potere esecutivo, gli Archivi di Stato). Dal versante Sud-Ovest della piazza gli antichi Ateniesi si recavano allo spazio destinato alle assemblee popolari sulla collina della Pnice, attraversando alcuni quartieri densamente popolati della città. Nell’Antica Agorà e presso la Pnice furono attivi tutti i grandi politici del V e del IV secolo a.C, importanti filosofi, tra cui Socrate, e, soprattutto, l’anonimo oggi, ma allora onnipotente, cittadino ateniese partecipando alle istituzioni della Democrazia diretta Ateniese.
A Sud dell’Agorà si eleva l’Areopago, sede del primo tribunale e luogo sacro alle mitiche Erinni.